Amiche ed amici, compagne e compagni, grazie alla vostra solidarietä posso ancora sollevare la mia voce insieme alla vostra voce forte e combattiva. Un caro saluto a voi ! E permettetemi alcuni semplici pensieri per il l. Maggio.
Abbiamo il l. Maggio. Abbiamo il l. Maggio nel bel mezzo della guerra. Fintanto che avremo il l. Maggio, avremo la guerra. I soldi, il lavoro
salariale, il lavoro come attività gerarchicamente divisa da tutte le altre attività, l’accumulo di proprietà, la proprietà privata, la divisione sociale in classi significano sfruttamento e repressione. Sfruttamento e repressione e Guerra e porterà sempre a nuove Guerre. II l. Maggio e un giorno di lotta contro lo sfruttamento e l’oppressione. Ma lo sfruttamento e l’oppressione sono il nostro pane quotidiano. Perciò dobbiamo lottare ogni giorno per l’’abolizione del danaro, del lavoro salariato, dell’accumulo di proprietà e di proprietà privata, per l’abolizione della societä di classe, contro lo sfruttamento e la repressione della vita umana e della natura. Ed appena abbiamo portato a buon fine questa lotta contro lo sfruttamento e la repressione, potremo abolire il l. Maggio. Dunque, amiche, amici, compagne e compagni, portiamo a buon fine la lotta per l’abolizione del l. Maggio ! E, fino allora, ogni giorno è un l.Maggio ! Commemoriamo l’8 marzo. Commemoriamo l’8 marzo nel bel mezzo della guerra. Finchè avremo l’8 marzo avremo la guerra. La città, la religione, i soldi, l’accumulo di proprietä, la proprietà privata, la schiavitù e la schiavitù salariale, la società divisa in classi, la società di massa, il controllo industriale e tecnologico, il corrispondente modo di produzione, di consumo e di progresso significano sfruttamento ed oppressione e possono nascere ed esistere solo nel patriarcato e nel sessismo e viceversa. II patriarcato non può esistere senza Guerra ed avrà sempre bisogno di nuova Guerra, sempre, di tutti contro tutte e contro ogni cosa. L’8 marzo è una giornata di lotta contro il patriarcato. Ma la Guerra del patriarcato contro di noi è quotidiana. Perciò dobbiamo lottare quotidianamente contro il patriarcato, ed appena avremo portato a buon fine questa nostra lotta, potremo abolire l’8 marzo. Dunque, amici ed amiche, compagni e compagne, portiamo a buon fine la lotta per l’abolizione dell’8 marzo ! Ma, fino allora, ogni giorno è l’8 marzo !
Abbiamo tante altre giornate di lotta e di commemorazione. Per esempio il giorno della bambina e del bambino. Ma non è, accidenti a noi, ogni giorno un giorno del bambino e della bambina, della persona disabile, dell’ambiente, un giorno del lavoro, della donna, delle lesbiche e dei gay, delle persone oppresse, degli animali maltrattati, del detenuto e della detenuta ecc ? Queste giornate hanno una cosa molto forte in comune, sono sempre e solo giorni delle vittime della guerra patriarcale di classe e di distruzione del mondo, per la conquista, lo sfruttamento ed il dominio. Perciò, portiamo a buona fine la lotta, fino all’abolizione delle cause e delle ragioni, dei profittatori e dei guerrafondai di questa guerra permanente, fino all’abolizione di questa guerra permanente, fino all’abolizione di tutti questi giorni per tutte queste vittime di questa guerra permanente ! E, fino allora, ogni giorno sarä una giornata di lotta affinchè noi, tutte ed ognuno ed ogni cosa, cesseremo di essere e diventare vittime !
Marco, galera di Pfäffikon, fine aprile 2003
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Freundinnen und Genossinnen, dank Eurer Solidarität kann ich wieder meine Stimme mit Eurer starkem und -kämpferischen Stimme zusammen erheben. Seid gegrüsst ! Und erlaubt mir einige einfache Gedanken zum l. Mai.
Wir haben den l. Mai. Wir haben den l. Mai mitten im Krieg . Solange wir den l. Mai haben, werden wir Krieg haben. Geld , Lohnarbeit, Arbeit als hierarchisch von allen anderen Betätigungen getrennte Betätigung, Anhäufung von Besitz, Privatbesitz , Klassengesellschaft, bedeutet Ausbeutung und Unterdrückung. Ausbeutung und Unterdrückung ist Krieg und wird immer wieder Krieg bringen. De r l. Mai ist ein Kampftag gegen Ausbeutung und Repression. Aber Ausbeutung und Repression bestehen Tagtäglich. Wir müssen für di e Abschaffung von Geld, von Lohnarbeit, Anhäufung von Privatbesitz und von Besitz, für die Abschaffung der Klassengesellschaft, de r Ausbeutung und der Unterdrückung des Menschen und der Natur Tagtäglich kämpfen, und sobald wir den Kampf gegen Repression und Ausbeutung z u Ende gekämpft haben, werden wir den l. Mai abschaffen können. Also-’, Freundinnen und Genossinnen, kämpfen wir den Kampf zur Abschaffung des l. Mai zu Ende ! Und bis dann, ist jeder Tag ein l. Mai !
Wir begehen den 8. März. Wir begehen den 8. März mitten im Krieg". Solange wir den 8. März haben werden, werden wir Krieg haben. Metropole, Religion, Geld, Anhäufung von Besitz, Privatbesitz-, Sklaverei und Lohnsklaverei, Klassengesellschaft, Massengesellschaft-, industrielle und technologische Kontrolle, Fortschritte und Produktionsweise bedeuten Ausbeutung und Unterdrückung, und können nur im Patriarchat und im Sexismus entstehen und bestehen. Und Patriarchat braucht immer Krieg und wird immer wieder Krieg brauchen, ein Krieg aller gegen alle und alles. Der 8. März ist ein Kampftag gegen das Patriarchat. Aber das Patriarchat führt seinen Krieg gegen uns tagtäglich. Also müssen wir Tagtäglich unseren Kampf gegen das Patriarchat führen, und wenn wir den Kampf zu Ende geführt haben », können wir den 8. März abschaffen. Also, liebe Freundinnen und Genossinnen, kämpfen wir den Kampf zur Abschaffung des 8. März zu Ende ! Aber bis dann, ist jeder Tag ein 8. März ! Wir begehen viele andere Gedenk- und Kampftage. Zum Beispiel den Tag des Kindes. Aber ist, verdammt noch mal, nicht jeder Tag ein Tag des Kindes, der Behinderten, der Umwelt, der Arbeiterinnen, ein Tag der Frau, der Schwulen und Lesben, der Unterdrückten, der misshandelten Tiere, der Gefangenen etc. ? Diese Tage haben eines gemeinsam, sie sind immer nur Tage der Opfer des patriarchalen Klassenkrieges und Weltzerstörungskrieges für Eroberung, Ausbeutung und Herrschaft.
Also lasst uns den Kampf zu Ende kämpfen, bis zur Abschaffung der Ursachen, der Nutzniesserinnen und der Kriegstreiberinnen dieses permanenten Krieges, bis zur Abschaffung dieses permanenten Krieges, bis zur Abschaffung aller Tage für alle Opfer dieses permanenten Krieges. Und bis dann, wird jeder Tag ein Tag des Kampfes sein, b3c-s wir und alle aufgehört haben Opfer zu sein und Opfer zu werden !
Marco. Knast Pfäffikon, Ende April 2003