Pacco bomba a Cofferati : « Poteva esplodere »
C’era della polvere pirica e il plico era potenzialmente offensivo. Secondo le prime indiscrezioni il pacco recapitato nel primo pomeriggio a palazzo d’Accursio, sede del Comune di Bologna, e indirizzato al sindaco Sergio Cofferati era un « ordigno rudimentale » ma potenzialmente pericoloso.
La busta (disinnescata nel cortile del palazzo dopo che era stato proclamato l’allarme bomba) conteneva una videocassetta con una spoletta, fili elettrici legati con del nastro adesivo e una rivendicazione scritta col normografo a firma « Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini - Fai ». Ossia il gruppo dei cosiddetti anarco-insurrezionalisti che aveva firmato gli ordigni esplosivi partiti dall’estate del 2001, indirizzati fra gli altri all’allora presidente della Commissione Ue Romano Prodi.
Sul luogo è intervenuta la Digos della Questura di Bologna e sulla vicenda ha aperto un’inchiesta la pm Morena Plazzi, membro del pool antiterrorismo della procura bolognese. Dopo l’allarme bomba, il prefetto di Bologna Vincenzo Grimaldi ha convocato una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si dovrebbe svolgere attorno alle 20. Saranno presenti, con i vertici bolognesi delle forze dell’ordine, il sindaco Sergio Cofferati e il Procuratore capo Enrico Di Nicola.
« Nessun commento da parte di nessuno - ha detto lo stesso Di Nicola - fino a quando non ci sarà la riunione dal Prefetto ».
Immediata la solidarietà al sindaco di Bologna da vari esponenti politici. Da Fassino che ha parlato di una « vile aggressione » al verde Paolo Cento che ha definito il pacco bomba « una provocazione ignobile tesa ad
avvelenare il confronto politico in atto a Bologna da diverse settimane ». « Quale che sia la natura offensiva che ha provocato l’allarme bomba nei confronti del sindaco di Bologna - ha invece dichiarato il segretario del Prc Fausto Bertinotti - va immediatamente denunciata con la più grande forza la sua pericolosità e gravità ». Piena solidarietà a Cofferati anche da parte di Ermete Realacci, della Margherita : « La manifestazione del dissenso è un fattore centrale della democrazia, ma quello che è avvenuto oggi è in ogni caso criminale e inaccettabile ». « Allarme, preoccupazione e
solidarietà » da parte del segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, che parla di « un fatto di intimidazione gravissimo, verso un amministratore impegnato con passione e con rigore nell’esercizio dei suoi doveri e anche un tentativo di interferenza in un libero confronto democratico ».
Il sindaco Cofferati è da alcune settimane al centro di aspre critiche per la sua politica di legalità applicata anche alle abitazioni abusive, che ha condotto a diversi sgomberi nel capoluogo emiliano. Per questo la Confederazione Unitaria di Base ha espresso, dopo il plico recapitato a Cofferati, « ferma condanna e sdegno per un atto che suona come una vera e propria provocazione nei confronti di tutti coloro che in questi giorni stanno dando vita ad un movimento che pone al centro delle proprie lotte la questione dei diritti sociali ». I Cub invitano quindi le forze politiche a non « utilizzare strumentalmente questo grave fatto al fine di ampliare la criminalizzazione di un movimento che nelle sue varie reti agisce in forma pubblica e con una pratica del conflitto che nulla ha a che spartire con quella delle bombe ».
L’Unità online