E’ stato rivendicato stamani l’attentato che mercoledì notte ha distrutto 4 cabine di ripetitori televisivi e radiofonici a San Zio, località alle porte di Arezzo.
Una lettera con le motivazioni del gesto è giunta stamani alla redazione del Corriere di Arezzo ed è ora al vaglio dalla Digos. La letterea non è firmata ma è chiaramente riconducibile ai movimenti anarchici. Gli attentatori se la prendono con il potere e con il sistema, con le tecnologie, con le antenne che vengono definite come simbolo dello sviluppo assassino della tv mangiacervello. Questa la novità sull’incendio, appiccato con benzina gettata direttamente sui cavi e sotto le porte delle cabine, che ha provocato danni per centinaia di migliaia di euro, provocando il black out su Arezzo città di gran parte dei canali televisivi, tra cui Mediaset, La 7, emittenti locali, e due radiofonici. Il caso presenta straordinarie analogie con gli attentati di matrice anarchica compiuti a Pisa e in Versilia. Alcuni giorni fa, vicino ad un incrocio stradale di Arezzo, erano state trovate due carcasse di vecchie tv con la scritta basta televisioni e la firma degli anarchici. Firma che però mancava sui ripetitori bruciati di San Zio. Intanto stamani sul posto, oltre agli investigatori, sono tornati tecnici delle varie emittenti per ripristinare quanto prima gli impianti. Tutta la zona è sotto sequestro.
toscanatv.com
29/4/2005