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Publiée le 22 février 2005

- Action Directe


Action Directe, solidarietà dai prigionieri anarchici spagnoli

Action Directe, solidarietà dai prigionieri anarchici spagnoli

Articoli / Prigionieri di Action Direct Inviato da sam di 22 Feb 2005 - 10:39 AM

SOLIDARIETA’ CON I/LE PRIGIONIERI/E DI ACTION DIRECTE

Mentre stiamo scrivendo questo testo, contemporaneamente in Spagna, Grecia e Italia (solo per citare alcuni casi)alcuni nostri compagni anarchici sono chiusi in celle ammuffite, e lo Stato francese tiene ancora imprigionati i compagni di Action Directe arrestati tra il 1979 e il 1987.

Questo testo è un appello alla mobilitazione di tutti i compagni, tanto alla stretta applicazione del concetto di "solidarietà rivoluzionaria" attiva (forma sviluppata e applicata da alcuni di questi compagni durante il loro periodo di attività e di sviluppo teorico nel MIL - Movimento Iberico di Liberazione - e nel GAC- Gruppi Autonomi di Combattimento -) contro il dispositivo di domino, quanto alla pratica di tutte le altre forme di solidarietà non riformiste, non assimilabili dal sistema, e conformi ai desideri dei gruppi e degli individui coinvolti. Le diverse forme di solidarietà, a nostro parere, non devono essere sottovalutate o separate in base a falsi criteri qualitativi perché siamo tutti impegnati nella stessa lotta contro sfruttatori e oppressori. Le proteste, per diffondere informazione o altre modi per far sentire la nostra voce sono validi quanto la sommossa armata e i sabotaggi perché tutte queste forme di lotta negano il vittimismo, l’assimilazione politica o l’incomprensibile morale pseudo-cristiana. L’attuale forma di potere teme che siano ascoltate le voci irriverenti e ribelli che solidarizzano con i compagni imprigionati. Se qualcuno ha ancora dei dubbi su questi timori, e se qualcuno crede che essi non intacchino il sistema, allora vi invitiamo a leggere "L’Inchiesta Marini" (realizzata dai Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri al servizio dello Stato-Capitale italiano), ampiamente diffusa dopo la sua fuoriuscita, in cui la forza repressiva mostra il suo particolare interessate a criminalizzare qualsiasi forma di supporto e solidarietà. Sappiamo che lo Stato-Capitale criminalizza solo ciò che teme e non può assimilare, perciò siamo sulla giusta via. Più saremo, più renderemo difficile il lavoro di merda delle forze al soldo della repressione.

La situazione di questi compagni nelle prigioni francesi è davvero brutta. Sottoposti a "regime speciale", un eufemismo usato in molti stati per celare forme di tortura e di sterminio, sono sistematicamente annientati. Joëlle Aubron, 45 anni, è stata recentemente rilasciata perché colpita da un cancro al cervello diagnosticato solo dopo che la sua sofferenza è stata negata e dopo che nessuno ha prestato attenzione ai problemi uditivi che lamentava. E’ questo il modo in cui lo stato si "prende cura" della saluta e della vita di questi prigionieri.

Lo stato francese si rifiuta di applicare ai prigionieri di Action Direct le leggi che prevedono la liberazione dei prigionieri affetti da malattie incurabili ; le stesse leggi generosamente applicate nel caso di famosi prigionieri nazisti come lo stragista Maurice Papon, o di altri sbirri.

Così, Nathalie Menigon, 47 anni, è ancora in prigione nonostante sia stata colpita da una paralisi parziale dopo due tentativi di suicidio e nonostante sia affetta da una pesante depressione. Jean-Marc Rouillan, 51 anni, ex membro del MIL-GAC e del GARI (Gruppo di Azione Rivoluzionaria Internazionalista)che soffre di cancro è stato curato con il trasferimento dal carcere di Fleury a quello di Merogis perché accusato di preparare un’evasione. Lo stato francese gli ha detto più volte che non lo lascerà andare via.

Sono simili i casi di Régis Schleicher, che ha passato 21 anni in prigione, e di Georges Cipriani, che è stato sottoposto a terribili trattamenti psichiatrici sin dal 1993. Perché accade questo ? Semplicemente per non avere rinnegato i loro convincimenti e per aver mantenuto la coerenza ideologica che negli anni ’70 li condusse alla lotta, supportando in un primo tempo il movimento operaio antifascista e anticapitalista e i GOA (Gruppi Operai Autonomi), e successivamente solidarizzando con i prigionieri del MIL-GAC, alcuni dei cui membri furono condannati a morte (come nel caso di Salvador Puig-Antich, ucciso nonostante fosse stata condotta a livello internazionale un’intensa campagna di solidarietà) e infine sostenendo le battaglie del movimento di disobbedienza proletaria.

Nello stesso periodo in cui Joëlle Aubron veniva liberata, per crudele ironia della sorte, Hélen Castel, 45 anni, è stata arrestata in Messico, pochi giorni prima che la condanna comminatele in Francia (in relazione alle attività di Action Directe) andasse in prescrizione. Ora attende di essere estradata. Lo stato francese ha rilasciato una compagna distrutta e si appresta a inghiottirne una sana con l’obiettivo di distruggere anch’ella.

Oggi i prigionieri di Action Directe hanno bisogno più che mai di noi ; non dimentichiamo lo straordinario senso di solidarietà che ha sempre caratterizzato le loro pratiche e il substrato teorico che le ha alimentate. Fate sentire la vostra voce con la denuncia pubblica, la mobilitazione, il sabotaggio, la pressione sulle ambasciate e le istituzioni finanziarie francesi ! Fatevi ascoltare in ogni luogo e in ogni modo finché non riusciremo a metterli terribilmente in imbarazzo. Non permetteremo che lo stato francese, i suoi finanziatori e i suoi mercenari lascino morire i nostri compagni irridendo le loro stesse leggi.

La rivolta non deve cessare : dobbiamo portarli fuori dalle celle malsane ! Noi possiamo vincere, perché il nostro unico punto debole sono la passività e la rassegnazione. Un saluto ai combattenti !

Alcuni anarchici imprigionati in Spagna, luglio 2004

Traduzione in italiano : anarcotico.net

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SOLIDARIDAD CON L=S PRES=S DE ACTION DIRECTE

Mientras escribo y al tiempo que en los estados español, griego e italiano, entre tantos otros, nuestr+s compañre+s anarquistas continuan secuestrados en apestosas mazmorras. El Estado francés sigue teniendo encarcelad+s a l+as compañer+s de Action Directe apresad+s entre 1979-1987.

Este texto es un llamamiento a la movilización de tod+s l+s compañer+s, tanto en la estricta aplicación contra el dispositivo del dominio del concepto de solidaridad revolucionaria activa -forma ésta que fuer desarrollada y aplicada por alguno de éstos compañer+s en su periodo de actividad y desarrollo teórico en el MIL-GAC (Movimiento Ibérico de Lierbación-Grupos Autónomos de Combate), como en cualquier otra forma de apoyo solidario no reformista, ni recuperable por el dominio, y que sea acorde a los deseos de los grupos e individualidades implicad+s. Algo que pensamos que nadie ha de infravalorar, o separar del todo común con erróneos criterios cualitativos cuando tod+s estamos inmersos en la misma lucha y contra l+s mism+s opresor+s y explotador+es. La protesta, la difusión, o cualquier forma de hacer oír nuestra voz, son tan válidas como la agitación armada o el sabotaje en tanbto rehuyan victmismos, recuperaciones políticas o monsergas morales pseudo-cristianas. El dominio teme que se oigan voces irreverentes y rebeldes en solidaridad con l+s compañer+s pres+s. Si alguien lo dudaba o pensase que no socavan el poder, solo tiene que leer el "Informe Marini" (elaborado por el Reagrupamiento Operativo Especial de los Carabineri al servicio del Capital-Estado italiano), ampliamente difundido tras su filtración, en el que la fuerza represiva muestra particular interés en criminalizar cualquier forma de apoyo y solidaridad. Sabemos que el Capital-Estado solo criminaliza a lo que teme y no puede asimilar, ésto quiere decir que estamos en el buen camino. Cuant+s más seamos, más difícil les resultará a las mercenarias fuerzas de la represión su deleznable tarea.

La situación de est+as compañer+s en las cárceles francesas es realmente desastrosa. Sometid+s a "régimen especial", eufemismo empleado en todos los estados para enmascarar la tortura y el exterminio, están siendo aniquilad+s sistemáticamente. Joëlle Aubron, de 45 años, ha sido excarcelada recientemente aquejada de un tumor cerebral que le fue detectado tras sufrir varios desvanecimientos en la cárcel y sin que nadie prestara la menor atención hasta entonces a las anomalías de audición de las que se quejaba. Así se "ocupa" el estado de la salud y la vida de quienes tiene recluid+as.

El aborrecido estado francés se resiste a aplciar sus parciales leyes sobre excarcelación por enfermedad irreversible al resto de compañer+s de AD, esas mismas leyes que con tanta "generosidad" aplica a reconocidos nazis como Maurice Papon, genocida, u otros esbirros.

Así, NatalieMenignon, de 47 años, continúa encarcelada estando semi-paralítica tras sus dos intentos de suicidio y aquejada de una depresión severa. Jean-Marc Rouillan, de 51 años y antiguo miembro del MIL-GAC y GARI, padece de un cáncer cuyo "tratamiento" consiste en haber sido trasladado de cárcel de Fleury a Merogis acusado de preparar una fuga. El estado francés le ha dicho varias veces que él no saldrá nunca. Otro tanto le dice a Régis Schleicher, que lleva 231 años en la cárcel, y a Georges Cipriani, que está psiquiátrizado en un estado lamentable desde 1993. ¿Por qué ? Pues simplemente por no renegar de sus convicciones y mantener la coherencia ideológica que les llevó a la lucha en la decada de los 70, primero en apoyo del movimiento obrero anticapitalista y antifascista y de los GOA (Grupos Obreros Autónomos), luego en solidaridad con los compañeros apresados del MIL-GAC sobre quienes pendían penas de muerte (entre ellas la de Salvador Puig Antich que no se pudo evitar tras una intensa campaña), y por último a favor del movimiento de desobediencia proletaria.

Al tiempo que se excarcelaba a Joëlle, cruel ironia, era detenida en México Hélene Castel, de 45 años, a quien faltaban solo unos días para que prescribiera su causa en Francia por hechos relacionados con la actividad de AD : Ahora espera la extradición, es decir, el estado nos devuelve a una compañera destrozada y engulle a otra bien sana con la aviesa intención de hacer otro tanto con ella.

Hoy nos necesitan más que nunca, no olvidéis el hermoso sentimiento solidario que siempre ha impregnado su praxis y el sustrato ideológico que les ha llevado a ella. Con la denuncia pública, las movilizaciones, el sabotaje, la presión a embajadas e intereses franceses ¡como queráis ! Pero dejando oir nuestra voz en todas partes y de todas formas hasta hacernos terriblemente molestos. No permitamos que el estado francés, sus patrocinadores y sus lacayos los dejen morir en la cárcel riéndose hasta de sus repugnantes leyes. Y de tod+s nosotr+s, clro.

QUE NO CESE LA REVUELTA : HAY QUE ARRANCARLOS DE ESAS MAZMORRAS INFECTAS VENCEREMOS, PORQUE LA DERROTA SOLO ESTÁ EN LA PASIVIDAD Y LA RESIGNACIÓN ¡SALUD A L+AS QUE LUCHAN !

Pres+s anarquistas del estado español. Julio 2004

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Spanish prisoners solidarity with action directe

While i’m writing this, and at the same time that in Spain, Greece and Italy (just to name a few cases)our anarchist comrades are still locked in stinky cells, the french State still keeps imprisoned the comrades of Action Directe arrested during 1979 and 1987. This text is a call to the mobilization of all comrades ; a call to the strict application of the concept of "active revolutionary solidarity" against the controlling devices of this society (something that was developed and applied by some of these comrades during their "active" period and theoretical development on the MIL -Movimiento Ibérico de Liberación-, and GAC -Grupos Autónomos de Combate) ; but also a call to any form of solidarity that is non-reformist, non-recoverable by the powers-that-be, and that is consonant to the desires of the groups and individuals involved. The different kinds of solidarity is something we think no one should under-evaluate or separate by false qualitative criterias when we are all involved in the same fight and against the same oppressors and exploiters. The protests, spreading out the informations or any other way to our voices to be heard are as valid as armed agitation or sabotages while they both deny victimism, political recovery or pseudo-christian moral gibberish. The powers-that-be fears the irreverent and rebel voices solidarizing with the imprisoned comrades to be heard. If anyone still has doubts about this fears, or someone thinks they don’t hurt the system, then you only have to read the "Marini report" (done by the ROS - a special branch of the Carabineri at the service of italin State-Capital), widely spread after its leakage, where the repressive forces shows its big interest in criminalizing any kind of solidarity and support. We know that the Capital-State only criminalizes that what it fears and can’t assimilate, so that means we’re on the right way. The more we are, more difficult it’ll be for the mercenaries (the reppressive forces) to do their shiity work.

The situation of these comrades in the french prisons is really very bad. Subjugated to "special regimes", an euphemism used in every State to hide the tortures and extermination, they’re being aniquilated sistematically. Joëlle Aubron, 45 years old, has been recently released due to an cerebral tumor that was detected just after her suffering some vanishings and with no one paying attention to the audutive problems she was complaining about until then. So is the State "taking care" of the health and the life of those imprisoned.

The french state is refusing to apply to the rest of the imprisoned of Action Directe their partial laws about releasing those with uncurable illness ; the same laws that they generously apply to known nazis such as the mass-murder Maurice Papon, or to some other crap like him.

So, Nathalie Menignon, 47 years old, is still imprisoned while being half-paralytic after two attempts of suicide and affected with a sever depression. Jean-Marc Rouillan, 51 years old and former member of MIL-GAC and GARI (Grupos de Acción Revolucionaria Internacionalista)who suffers from a cancer whose treatment consists in being transferred from the prison of Fleury to the one of Merogis accused of preparing an escape. Similar to the case of Régis Schleicher, who has spent 21 years in prison, and Geroges Cipriani, who is in psychiatrized in horrible ways since 1993. Why ? Because, simply, they haven’t renegade their beliefs and they have maintained the ideological coherence which led them to fight, in the 70’s, first supporting the anticapitalist and antifascist workers movement and the GOA (Grupos Obreros Autónomos), and afterwards in solidarity with the imprisoned comrades of the MIL-GAC, where some of their members where sentenced to death, as is the case of Salvador Puig-Antich, whose death couldn’t be stopped despite the huge solidarity campaign that was carried internationally ; and finally their fights supporting the proletarian disobedience movement.

At the same time that Joëlle Aubron was released, cruel irony, Hélen Castel, 45 years old, was arrested in México, just days before her legal causes in France (related to the ativities in Action Directe) were prescribing. Now she waits to be extradited, that meaning the state has released a person broke in pieces and is going to swallow a healthy one with the goal to do the same to her.

Today they need us more than ever ; don’t forget the beautiful solidarity feeling that have always impregnated their practices and the ideological roots that had lead them to that. With the public denounces, the mobilizations, the sabotage, the pressure to embassies and the french monetary institutions ¡do as you want ! But letting hear our voices everywhere and in every way until we reach the point to be terribly disturbing to them. Don’t we let the french state, their sponsors and their mercenaries to leave our comrades die while they laugh on their very own laws.

¡Don’t let the recolt cease : we have to pull them out the infectious cells ! We will win, because our defeat is only on the passivity and resigantion. ¡Up those who fight !

Imprisoned Anarchists on the spanish state, july 2004

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Sources : Anarcotico
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