In città raffica di scritte anarchiche anche contro l’attentato, dal Palazzetto al Cesana Malanotti
Vittorio Veneto « Quell’ordigno non avrebbe mai ucciso ». Con queste parole il "Gruppo Libertario per l’uguaglianza" dei popoli torna a farsi sentire, a più di un mese di distanza dall’attentato dell’8 aprile al seggio delle scuole Parravicini. Un foglio con venti righe dattiloscritte (piene di refusi) è stato recapitato ieri mattina tramite la posta ordinaria alla provincia di Treviso, comune e ai carabinieri di Vittorio. In concomitanza ieri notte i muri della città sono stati riempiti di scritte di matrice anarchica. Un segnale chiaro che i sospettati di Maserada, sui quali si sono concentrati gli inquirenti fin dall’inizio, non c’entrano nulla ? Probabilmente sì, almeno stando a quanto c’è scritto, nero su bianco, nella missiva : « Chi è stato indagato per l’attentato al seggio non c’entra niente ». Un volantino di rivendicazione ? Bisogna concentrare i sospetti nel vittoriese ? Anche su questo stanno lavorando carabinieri e agenti della Digos di Treviso che, tra le altre cose, stanno comparando la lettera con quella lasciata dopo l’attentato di fronte alle scuole Parravicini. La stessa firma (Gruppo Libertario), ma due mani completamente diverse. Questa è una certezza e da qui partono gli inquirenti. Unico punto in comune : le frasi di matrice anarchica tratte da riviste di quell’orientamento di pensiero. Troppi dettagli nella lettera di ieri : « L’ordigno era stato sistemato in modo da non poter offendere nessuno. Era stato messo lontano da dove dormivano i Finanzieri ». Troppi dettagli, per non far pensare che sia stata preparata proprio dagli autori dell’attentato al seggio delle Parravicini. Autori che forse risiedono proprio nel vittoriese.
In concomitanza con la lettera del Gruppo Libertario, tre o quattro scritte murali in vernice rossa siglate con la a cerchiata (simbolo degli anarchici) sono apparse lungo il percorso della pista ciclabile che costeggia il Meschio. Sul muro ovest del palazzetto dello sport : "Abbasso l’esercito". Più a sud, sul muro del Cesana Malanotti in via del Maniero : "Anarchia non vuol dir bombe ma giustizia amor libertà", una replica all’attentato alla Parravicini, rivendicato con un volantino a firma anarchica. Infine, all’incrocio tra via De Marchi e via del Maniero, si legge : "Le istituzizioni zono vecchie come la massoneria". A metà tra Meschio e Palazzetto, altri due graffiti probabilmente attribuibili alla stessa mano : "No al traforo di Sant’Augusta" e "No Tav no ponte".Scritte spiacevoli certo, ma che non danneggiano nessuno eccetto il senso estetico dei cittadini ed il decoro della città.
Il Gazzettino