martedì, 01 febbraio 2005
E’ stato rivendicato con un volantino siglato dalla Resistentzia Rivolutzionaria Sarda, giunto per posta ordinaria nella redazione di un giornale locale, l’attentato dinamitardo di martedì scorso, che ha avuto come obiettivi il carcere cagliaritano di Buoncammino e la villetta di Quartu di un brigadiere dei carabinieri coinvolto nell’indagine dei pestaggi della caserma Bolzaneto di Genova durante il G8 del 2001.
CAGLIARI - Sono stati rivendicati nel primo pomeriggio di oggi i due attentati dinamitardi compiuti a Cagliari nella notte tra il 24 ed il 25 gennaio scorsi. Con una lettera recapitata ad un giornale locale, il sedicente gruppo Resistentzia Rivolutzionaria Sarda ha firmato il volantino che fa riferimento ai due atti intimidatori. Gli inquirenti, che fin da subito stanno battendo la pista politica degli attentati, stanno ancora valutando il documento per capire se ritenerlo attendibile. Il volantino, infatti, potrebbe rivelarsi anche opera di un mitomane. Le indagini coordinate dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia sono tutelate da un assoluto riserbo da parte degli inquirenti.
I riferimenti ai due attentati sarebbero contenuti all’interno della lettera, giunta per posta ordinaria nella redazione del quotidiano, in un duro attacco contro l’istituzione carceraria del capoluogo, definito senza mezzi termini uno luogo di tortura, mentre in uno dei tanti torturatori potrebbe vedersi il riferimento, anche se non diretto, alla vittima dell’altro attentato, un carabiniere che aveva prestato servizio durante il G8 di Genova del 2001 e che era comparso nel processo sui presunti pestaggi nella caserma di Bolzaneto. Il primo ordigno era stato collocato all’interno di una Y10 che è stata fatta saltare in aria a due passi dal Carcere cagliaritano di Buoncammino, il secondo, una bomba a basso potenziale, aveva divelto il cancello di ingresso della casa di un carabiniere a Quartu Sant’Elena.
I Carabinieri, che stanno indagando sulla vicenda con il supporto del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche (RIS), stanno anche valutando se la sigla che ha firmato il volantino, Resistentzia Rivolutzionaria Sarda, sia la stessa che il 13 maggio del 2004 aveva rivendicato, con una lettera recapitata al quotidiano L’Unione Sarda, l’attentato dinamitardo dello scorso aprile contro lo studio legale privato dell’allora Assessore regionale al Turismo, Roberto Frongia. La rivendicazione, infatti, portava una firma simile del gruppo "Resistenza rivoluzionaria sarda". Allora l’attentato era stato compiuto con un ordigno rudimentale, confezionato con circa 200 grammi di dinamite, sistemato sul balcone al primo piano del palazzo in via Matteotti, nel centro storico di Iglesias. La deflagrazione, avvenuta dopo le 4 di notte, aveva danneggiato gravemente il portone d’ingresso e le finestre, anche delle case vicine, e aveva divelto il condizionatore d’aria dell’ufficio, senza provocare feriti.