CAGLIARI - Un allarme bomba in Costa Smeralda era scattato anche il 29 agosto dello scorso anno, nelle stesse ore in cui a Porto Rotondo era in corso il vertice fra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin. Una busta nera, contenente alcuni tubi ed una pila, una finta bomba, era stata trovata dagli agenti del Commissariato di Polizia di Porto Cervo nella località Piccolo Pevero. Poco prima vi era stata una telefonata anonima al Commissariato di Porto Cervo che segnalava la presenza dell’ ordigno.
Quello del 29 agosto era stato il terzo allarme bomba in Costa Smeralda. Nella notte di lunedì 18 agosto, una telefonata anonima al quotidiano La Nuova Sardegna, fatta da un militante dei Nuclei proletari per il comunismo (Npc) aveva annunciato la presenza di una bomba nella Piazzetta di Porto Cervo, provocando un fuggi-fuggi generale, anche in mare, che aveva coinvolto circa duemila turisti.
Una borsetta contenente un timer, invece, era stata trovata due giorni dopo, il 20 agosto, sempre a Porto Cervo, nel Sotto Piazza, insieme ad un volantino firmato ancora una volta dal gruppo Npc, nel quale veniva spiegato che l’ atto dimostrativo era teso alla difesa della Sardegna e che la Costa Smeralda è terra dove si sfrutta il proletariato sardo solo per ottenere ricchezze sfrenate.
18/8/2004
|
|