Processo Cervantes, Pesanti richieste di condanna dall’accusa
Questa mattina l’accusa ha formalizzato le richieste di condanna nei confronti dei 9 compagni anarchici processati per l’inchiesta Cervantes.
Il pm ha richiesto 16 anni e 6 mesi per Tombolino (Marco) contestandogli gli articoli 270 bis e 280 bis, 12 anni per Massimo (270 bis e 280 bis), 10 anni per Titto (David) e Simone (270 bis e 280 bis), 7 anni e 1000 euro di multa a testa per Danilo e Valentina (280 bis) e 5 anni per Sergio, Stefano e Claudia (270 bis). Inoltre ai compagni a cui è contestato il reato associativo l’accusa ha richiesto un risarcimento di 380.000 euro.
La prossima udienza del processo è stata fissata per lunedì 27 febbraio.
Fonte : CroceNeraAnarchica
Rassegna agenzie
Anarco-insurrezionalisti, pm chiede 9 condanne per pacchi bomba
ROMA (Reuters) - La pubblica accusa ha chiesto oggi la condanna per i nove membri di un gruppo anarco-insurrezionalista, accusati di una serie di attentati compiuti con pacchi bomba tra Viterbo e Roma nel 2003 e 2004. Lo hanno riferito fonti giudiziarie.
La richiesta di pena più grave, 16 anni e mezzo, riguarda Marco F., per l’attentato alla caserma dei carabinieri di viale Libia a Roma con un pacco bomba nel 2003, in cui perse tre dita il maresciallo Stefano Sindona.
Tra gli altri episodi contestati, ci sono i plichi esplosivi al tribunale e la questura di Viterbo e l’attentato fallito al Centro servizi sociali della stessa città.
Dodici anni di carcere sono stati chiesti per Massimo L., considerato il leader degli anarco-insurrezionalisti nel Viterbese, che insieme a F. partecipò agli incidenti di Roma in occasione della Conferenza intergovernativa Ue del 4 ottobre 2004.
Per Danilo C. ,Valentina S., Stefano e Simone del M., Claudia C., David S. e S. M. Stefani sono state chieste pene tra i 5 e i 10 anni di carcere.
Il pm : « Le bombe anarchiche contro il maresciallo Sindona »
« Il giorno dopo l’episodio nel quale rimase ferito il maresciallo Stefano Sindona, a Viterbo comparve un volantino raffigurante un carabiniere morto. È questa la rivendicazione del gesto. Lo volevano morto, Sindona ». È uno dei passaggi della requisitoria dei pm nel processo che vede nove appartenenti al movimento anarco-insurrezionasta accusati per gli attentati al tribunale e alla questura di Viterbo tra il 2003 e il 2004, nonchè del fallito attentato nel 2003 al Centro servizi sociali per adulti del capoluogo della Tuscia e alla caserma dei carabinieri Libia a Roma dello stesso anno. Davanti alla prima Corte di assise di Roma sono in giudizio Marco F., David S., Sergio M. S., Simone D. M., Danilo C., Valentina S., Claudia C., Stefano D. M. e Massimo L.. Associazione sovversiva, porto e detenzione di materiale esplodente e, per il solo F., strage, sono i reati contestati ai nove imputati. Sono ritenuti responsabili, a seconda delle posizioni, dell’attentato al tribunale di Viterbo del 19 gennaio 2004, del fallito attentato dell’ottobre 2003 al Centro servizi sociali per adulti della stessa città laziale, nonchè dei pacchi-bomba recapitati il 4 novembre 2003 alla questura di Viterbo e alla caserma dei carabinieri di viale Libia a Roma nel quale rimase ferito il comandante Stefano Sindona.
Il Tempo