Anarchistes Anarchistes
  - (1996) Procès Marini
  - (1996) Quatre de Cordoba
  - (2001) Quatre de Luras
  - (2003) Opération "Black-Out"
  - (2003) Quatre de Valence
  - (2003) Six de Barcelone
  - (2004 - 2005) Opération Cervantes
  - (2004) Enquête sur les COR
  - (2004) Quatre de Aachen
  - (2005) Opération "Nottetempo"
  - (2005) Opération Fraria
  - (2006) Emeutes Forum Social Européen d’Athènes
  - (2006) Operation "Comitato Liberazione Sardegna"
  - (2006) Opération du 9 Février
  - (2006) Opération du Quatre Mai
  - Anonima Sarda Anarchici Insurrezionalista
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  - Cellule Armate per la Solidarietà Internazionale
  - Cellule contro il Capitale, il Carcere, i suoi Carcerieri e le sue Celle
  - Cellule Insorgenti Metropolitane
  - Cooperativa Artigiana Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare)
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  - Narodnaja Volja
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  - Nuclei Proletari per il Comunismo
  - Nucleo Proletario Rivoluzionario
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Publiée le 29 janvier 2006

- Répression


Italie - A proposito dello scippo della fiaccola olimpica

Mercoledì 25 si è svolto a Trento, per direttissima e poi con rito abbreviato, il processo contro i quattro anarchici arrestati lunedì 23 gennaio per lo scippo della fiamma olimpica. Le accuse erano “violenza privata”, “resistenza a pubblico ufficiale” e “lesioni” (il PM aveva lasciato cadere quella, decisamente improponibile, di “rapina”). Alla luce dei filmati, nonostante le deposizioni costruite a tavolino dagli agenti, è rimasta solo l’accusa di “violenza privata” per Mike e Juan, condannati rispettivamente a 4 e 3 mesi di carcere (sostituti da circa 5000 e 3500 euro di multa). Gli altri due compagni sono stati assolti. Dopo che Massimo ha esposto i fatti e rivendicato le ragioni del gesto, Mike e Daniela hanno precisato alcuni episodi falsificati dall’accusa. Juan non ha fatto dichiarazioni. Rendiamo noto sorridendo che, contrariamente a quanto riportato da giornali e televisioni, il beffardo e atletico compagno lunedì è riuscito a correre con la fiaccola per una sessantina di metri prima di essere atterrato dai poliziotti-tedofori... Ecco la dichiarazione di Massimo : “Lunedì sera ci siamo frapposti tra pattuglie, agenti e tedofori allo scopo di bloccare la fiaccola olimpica e smascherarne la vera natura, su cui tornerò. Avevamo un megafono, dei volantini, uno striscione e delle bandiere NO TAV. Com’era prevedibile, gli agenti hanno risposto con spinte e strattonamenti. In quei momenti di confusione un compagno ha avuto il gesto spontaneo, atletico e beffardo di impossessarsi della fiaccola e di correre. Non c’è stata alcuna violenza. Io, che fino a quel momento stavo parlando al megafono, sono intervenuto quando ho visto che gli agenti malmenavano tre compagni. Lì sono stato arrestato. Il gesto è stato qualificato come “indegno” e definito “inqualificabile”. Inqualificabile, per me, è l’ipocrisia di chi definisce queste Olimpiadi un evento di pace e di fratellanza tra i popoli. Nell’antica Grecia, durante i giochi olimpici si sospendevano le guerre. Ora, non solo il governo italiano, in nome del popolo italiano, è in guerra in Iraq e in Afghanistan, ma uno degli sponsor delle Olimpiadi è la Finmeccanica, uno dei più grossi magnati mondiali della produzione di armi. Ma non è tutto. Per questi Giochi si sono costruite, sperperando milioni di euro, infrastrutture gigantesche dal devastante impatto ambientale. Per quanto riguarda il preteso “spirito olimpico”, poi, andate a chiedere cosa ne pensano i cinesi che lavorano nei cantieri dell’alta Val Susa, a duemila metri, per cinque euro al giorno. Oppure chiedetelo ai valsusini che difendono il loro territorio da quel progresso del denaro e del profitto che vorrebbe distruggere la valle con il progetto di un treno ad alta velocità. L’azione di lunedì la rivendico a testa alta”.

Aggiungiamo solo una piccola nota. Se la condanna istituzionale e mediatica dello scippo della fiaccola (un’azione non preordinata ma felice) era scontata, crediamo meriti due parole la distinzione, fatta da più parti, tra i cattivi sponsor da un lato e il nobile “spirito olimpico” dall’altro. Capiamo che molti contestino solo la presenza della Coca Cola (o delle altre multinazionali), ma non è la nostra posizione. Noi siamo contro queste Olimpiadi in quanto tali, per tutto ciò che le rende possibili (sgomberi e repressioni, devastazione ambientale, sperpero sfacciato delle cosiddette risorse pubbliche, sfruttamento dei lavoratori clandestini, militarizzazione di Torino e delle valli, ecc.). Ci sembra inoltre assai significativo che i giochi olimpici siano diventati materia per un decreto di urgenza come il “pacchetto Pisanu”. Oltre che di Spettacolo, si tratta con ogni evidenza di un esperimento poliziesco orchestrato dal Ministero della Paura con più di diecimila agenti. Per finire, quali che siano i metodi che ciascuno preferisce, facciamo notare che dalla Val Susa arrivava, soprattutto dopo le cariche di Venaus, un invito a boicottare i giochi olimpici in quanto tali (vi ricordate i molti cartelli che dicevano “Addio Olimpiadi” durante quella splendida giornata che è stata l’8 dicembre ?). Gli stessi studenti valsusini hanno negato la propria partecipazione come volontari. Noi abbiamo semplicemente dato il nostro piccolo contributo. Sarà düra.

i compagni arrestati e la polisportiva anarchica di Trento e Rovereto


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